Recensione della
mostra a cura di Margherita Bonino Giacone
Amo le arti figurative e visito volentieri
gallerie e mostre d’arte anche se non sono un artista. Oggi ho
conosciuto la pittura di Lionello Morone, artista il cui colore
è l’unico strumento di rappresentazione, rappresentazione
evidenziata da pennellate significative. La fisicità della
materia scatena l’empatia. Il Roero di ieri e quello di oggi
scorrono nel sangue, in perfetta simbiosi. La consapevolezza
d’appartenere ad una sostanza specifica, mai estinta, coinvolge
l’essere nei processi di razionalizzazione. Chi vive in questo
luogo o ha qui le sue radici, nei quadri, ritrova se stesso
amalgamato al colore. Quella di Morone è una pittura profonda
che va osservata con attenzione per coglierne tutta l’essenza e
l’apporto innovativo in campo artistico. Solo così lo si
apprezza, perché ci si sente interamente arricchiti dai messaggi
trasmessi da un animo pregnante di valori.
Margherita Bonino Giacone

|