Home
 
Biografia

Bibliografia

Recensioni

Riconoscimenti

Opere pittoriche

Opere grafiche

Tecnica di stampa

Mostre

News

Contatti

 

Lionello Morone e le colline del Roero

Un modo di mettersi davanti al paesaggio con una tensione pulsante, come mossa da venti ad alta quota; sospeso; un modo riportato sulla tela dalla memoria con un gesto rapido.

Nelle sue tele leggo un desiderio immediato di porre l'immagine colore-segno sul piano della tela, lontano da ogni monumentalità. Una materia che si fa viva, condotta sul filo di una struttura narrativa di timbro lirico.

In questa ariosa immediatezza visiva par di volare per le colline del Roero, su dossi articolati, su case azzurre, gialle, bianche o rosate, in un'estate ricca di colore e di proposte per la pittura.

Morone usa resine acriliche per colorare elementi tipici che si trasformano in un ideogramma con spontaneità e con freschezza.

Dietro questa apparente scioltezza esiste una connessione con le culture artistiche del novecento. Egli ci parla del suo amore per Morlotti, per l'espressionismo astratto di De Kooning con un tocco fresco, istintivo, festoso, rapido. Un tocco di meditata felicità, di pace e di accordo con il mondo, di amore del fare, anche se questa scarica di emozione, portata sulla superficie della tela, ti potrebbe indurre a pensare ad un mondo privo di orizzonti. Per Morone l'orizzonte è un mondo naturale, come un momento liberatorio, uno spazio caos che si auto organizza.

Diventa difficile ricordare una sua singola opera ma è certo che si ricorda la sua necessità poetica e la sua maniera di raccontarci questo viaggio nei Roeri.

 Giacomo Soffiantino

 

BACK